Paese d'origine
Italia
Classificazione
F.C.I. n° 195
Gruppo 5: Cani di tipo spitz e di tipo primitivo
Sezione 4: Spitz europei
Utilizzo
Cane da guardia,cane da compagnia
Aspetto generale
Spitz di piccola taglia, molto raccolto, armonico, coperto da pelo sollevato e lungo. Di costruzione quadrata, la lunghezza del corpo è uguale all’altezza al garrese e la testa è lunga quasi i 4/10 della lunghezza del tronco. Si distingue per il pelo lungo, folto e bianco.
Caratteristiche e Attitudini
Il Volpino è vivacissimo, giocoso e molto intelligente. E’ un cane territoriale, sempre vigile e attento, attaccato alla famiglia, è diffidente verso gli estranei. Ottimo cane da guardia o meglio avvertitore, è in grado di segnalare con il suo modo di abbaiare ogni rumore familiare o sospetto.
La storia
Il Volpino italiano vanta, al pari di tutti gli spitz, origini che si perdono nella notte dei tempi. E’ considerato da molti cinofili come il discendente dei primi cani che nella preistoria mossero i primi passi accanto all’uomo. Scheletri di cani somiglianti sono stati ritrovati in molti scavi risalenti al Neolitico. Da sempre allevato nell’Italia centrale fu apprezzato per le sue doti di guardiano.
Il Volpino, il cui nome deriva dalla sua somiglianza con la volpe, ha conosciuto durante la storia una grande popolarità al punto da farne un protagonista assoluto presso le corti italiane (soprattutto toscani e laziali) nel Medioevo. Venne immortalato da molti artisti nei quadri dell’epoca. Ottimo compagno di carrettieri, si trasformava in guardiano avvisatore quando il proprio padrone si allontanava o dormiva. Ha rischiato l’estinzione nel periodo successivo alle due guerre mondiali.
L’ENCI, dopo il 1965, attuò un progetto di recupero per questa razza facendo ricorso ai volpini che sopravvivevano nelle campagne e si è riuscito in tal modo a ricostruire la razza in pochi anni.
Testa
Di forma piramidale, è disposta in posizione orizzontale, la sua lunghezza totale è quasi di 4/10 dell'altezza al garrese.
Il cranio è di lunghezza superiore a quella del muso (6,5:5), la sua larghezza bizigomatica è superiore alla metà della lunghezza totale della testa (7,3:11,5) ed è di forma ovoidale, sia in senso sagittale che trasversale; la sutura metopica è pochissimo accentuata, l’apofisi occipitale poco marcata.
La direzione degli assi cranio-facciali sono leggermente convergenti.
Lo stop è piuttosto accentuato.
I seni frontali ben sviluppati cadono quasi perpendicolarmente sulla radice della canna nasale.
Il tartufo è umido e fresco, con narici ben aperte. Visto di profilo, è sulla medesima linea della canna nasale e, rispetto alla linea verticale anteriore delle labbra, non è sporgente. La sua pigmentazione è sempre nera, tanto nei mantelli neri che in quelli rossi.
Il muso, di lunghezza inferiore rispetto a quella del cranio con facce laterali fra loro convergenti, è appuntito. La canna nasale è rettilinea. Visto di profilo, il margine inferiore è formato dalla mandibola.
Le labbra superiori viste di fronte determinano al loro margine inferiore una linea retta. La commessura labiale non è visibile, perciò le labbra sono molto corte. I margini labiali sono pigmentati di nero.
Le mascelle sono di sviluppo normale e combaciano perfettamente nel loro margine anteriore. Le branche mandibolari sono rettilinee.
I denti bianchi, regolarmente allineati completi per sviluppo e numero. La chiusura degli incisivi normalmente a forbice, è tollerata quella a tenaglia.
Gli occhi sono ben aperti e di grandezza normale, denotano attenzione e vivacità. Con rima palpebrale rotondeggiante, sono in posizione sub frontale e i margini palpebrali ben aderenti al bulbo oculare. II colore dell'iride è ocra carico, la pigmentazione dei margini palpebrali è nera.
Le orecchie corte, di forma triangolare, erette, hanno cartilagine rigida e la faccia interna diretta in avanti. Sono inserite alte e ravvicinate fra loro. La lunghezza dell'orecchio è circa la metà della lunghezza totale della testa.
Collo
La sua lunghezza è all'incirca pari a quella totale della testa. II suo portamento è sempre eretto. La pelle è ben aderente.
Tronco
La costruzione è quadrata in cui la lunghezza, misurata dalla punta della spalla a quella della natica, è pari all'altezza al garrese.
II profilo dorsale è rettilineo, leggermente convesso quello ai lombi.
Il garrese è elevato leggermente sulla linea dorsale.
Il torace discende sino al livello dei gomiti, le coste sono ben cerchiate.
Nel petto la regione sternale è lunga.
La groppa segue la linea dei lombi, l’inclinazione dall'anca all'inserzione della coda è di 10° sull'orizzontale.
II profilo inferiore dalla linea sternale a quella del ventre rimonta poco. L'incavo dei fianchi è poco accentuato.
La coda inserita sulla linea della groppa è portata costantemente arrotolata sul dorso. La lunghezza è poco meno dell'altezza al garrese.
Arti
Gli arti anteriori, visti nell'insieme, sono perfettamente in appiombo e paralleli fra loro rispetto al piano mediano del tronco.
Le spalle hanno una lunghezza pari a 1/4 dell'altezza al garrese e, rispetto alla linea dell'orizzonte, presentano un'inclinazione di 60°.
Il braccio è più lungo della spalla e ha un'inclinazione sull'orizzonte di 65°. E' quasi parallelo al piano mediano del tronco.
L’avambraccio segue una linea verticale e ha ossatura piccola. La sua lunghezza al gomito è leggermente superiore alla metà dell'altezza al garrese.
I gomiti sono paralleli al piano mediano del corpo.
Carpo e metacarpo, visti di fronte, seguono la linea verticale dell'avambraccio. Visti di lato, i metacarpi sono flessi.
I piedi sono di forma ovale, con dita unite. Le suole dei cuscinetti plantari e digitali, nonché le unghie sono pigmentate di nero.
Gli arti posteriori visti nell'insieme guardati da dietro devono seguire dalla punta della natica verso terra, una linea perfettamente verticale. Sono fra loro paralleli.
Le cosce, perfettamente parallele, hanno una lunghezza pari a 1/3 dell’altezza al garrese.
La gamba è di ossatura leggera e ha un'inclinazione sull'orizzonte da 55° a 60°.
Nel garretto la distanza fra la punta dell'articolazione tibio-tarsica e la pianta del piede è leggermente superiore al 25% dell'altezza al garrese.
Il metatarso deve trovarsi sulla verticale, in perfetto appiombo visto di profilo come da dietro.
Il piede ovale, come l'anteriore, presenta le stesse caratteristiche.
Andatura
Non deve saltellare né al trotto né al galoppo. In ogni tipo di andatura, il suo movimento è ampio.
Mantello
La pelle è aderente e tesa, priva di lassità in ogni regione del corpo.
Il pelo è folto, lunghissimo ed eccezionalmente diritto, ha tessitura vitrea. Non deve essere mai cadente e mantenersi sollevato, anche nel caso in cui non è molto folto. Il tronco dà l'impressione di essere avvolto come da un manicotto, in particolare sul collo dove il pelo forma un ampio collare. II cranio è coperto da pelo semilungo, che nasconde la base delle orecchie, il muso da pelo corto. L'orecchio è coperto da pelo molto fine e raso. La coda è guarnita da pelo molto lungo. Sui margini posteriori degli arti, il pelo forma frange.
I colori possono essere:
a)bianco unicolore;
b)rosso unicolore;
c)colore champagne, ammesso, ma non desiderato.
Sono tollerate sulle orecchie sfumature arancio-pallido, che costituiscono comunque difetto.
Taglia
L’altezza al garrese va da 27 a 30 cm nel maschio e da 25 a 28 cm nella femmina.
Peso
Anche se lo standard non specifica il peso, sono accettabili soggetti di circa 5 Kg.
Difetti
Ogni deviazione dalla descrizione delle caratteristiche di ciascuna regione costituisce un difetto, che sarà penalizzato dai giudici a seconda della sua gravità e della sua diffusione.
Difetti eliminatori
Tartufo di colore diverso dal nero, occhio gazzuolo, canna nasale convessa, coda pendente, altezza di oltre 3 centimetri superiore ai limiti previsti.
Difetti da squalifica: prognatismo, divergenza degli assi cranio-facciali, depigmentazione del tartufo, occhio pendente, anurismo, colore diverso dal bianco e dal rosso, macchie di colore diverso del mantello, monorchidismo, criptorchidismo.
N.B. I maschi devono avere i testicoli di aspetto normale completamente discesi nello scroto.
* La scheda è stata redatta dal Dott. Giuseppe Barba in collaboraione con la Prof.ssa Luisa Fucito, non ha alcuna valenza legale e/o ufficiale e per tali scopi si rimanda agli enti preposti: FCI e ENCI.