Rubrica: Pet in Video
Un incredibile set cinematografico con più di 200 cuccioli di Dalmata: "La carica dei 101- Questa volta la magia è vera". Il remake live action.
Anche soltanto il set sarà sembrato una magia: una marea di cagnolini, e tutti a pois neri! ... Poi divennero 102.
Adriana Silvestro
Chissà a chi per primo sarà venuta l'idea di girare un remake live action del film di animazione "La carica dei 101". E come avranno reagito coloro che hanno ascoltato la sua idea. Secondo noi avranno innanzitutto riso: una meravigliosa valanga di cuccioli da filmare... Come farlo tra macchine da presa, luci, fili elettrici, tecnici... e i tacchi acuminati della splendida Glenn Close nei panni di Crudelia De Mon? Ma soprattutto: come proteggere tutti i cuccioli da qualsiasi possibile incidente? Non solo: ma quanti "scritturarne", visto che i cuccioli crescono in fretta?
Siamo andati a dare un'occhiata in questo straordinario set e abbiamo scoperto che:
1. Il film fu girato negli Shepperton Studios (Middlesex).
2, Fu concepito, quanto più possibile, un set "a prova di cucciolo". Dato che i cuccioli presenti contemporaneamente sul set erano sempre minimo 80, dire "a prova di cucciolo" vuol dire qualcosa di più difficile da fare che "a prova di bomba"... Chi ha avuto un cucciolo di cane in casa, sa quanta energia può avere.
3. I gradini delle scalinate della Villa di Crudelia e della casa di Rudy e Anita a Londra furono costruiti in modo da essere molto larghi e molto bassi, per evitare capitomboli ai cagnolini. Gli spazi delle balaustre delle scalinate erano di una misura tale da impedire che i cuccioli potessero ficcarci la testa dentro.
4. La neve (della celebre scena dei cuccioli che corrono su una distesa di neve...) non era fatta di schiuma, come in genere è, ma di carta, nel caso i cuccioli facessero quello che fanno sempre... masticare!
5. Organizzare la partenza e l'arrivo dei cuccioli fu l'impresa più ardua. I cuccioli che presero parte al film furono infatti più di 200.
6.Il set era costantemente spruzzato di disinfettante, in modo tale da evitare qualsiasi infezione ai cagnolini. Non solo: tutte le star "umane" dovevano immergere i loro piedi in una vasca di disinfettante ogni qualvolta entravano nella "puppy-zone".
7. I cuccioli restavano negli studi per un massimo di quattro settimane. Dopo 12 settimane dal loro arrivo, infatti, i cuccioli erano troppo grandi. Già dopo 10 settimane partecipavano soltanto a scene "affollate".
8. Il "Puppy motel" era dipinto all'esterno a macchie bianche e nere ed ogni sezione individuale era colorata di azzuro o rosa con dipinti murali di palline, ossi e nastri (!)
9. I cuccioli avevano l'assistenza di veterinari 24 su 24. La loro dieta era stabilita dai medici e dal capo degli addestratori, Gary Gero. I proprietari dei cuccioli avevano però la facoltà di scegliere una dieta individuale da un menu à la carte (!). I cuccioli bevevano acqua minerale, poiché l'acqua del rubinetto fu giudicata non sufficientemente buona per loro.
10. Si rispettarono gli orari dei cuccioli che, come i bambini, mangiamo molto, giocano molto e dormono molto. Si "lavorava" negli orari di "gioco" dei cuccioli, ma non appena uno di loro sbadigliava, tutti venivano portati a fare un sonnellino. (!)
11. Nonostante la marea di cuccioli e nonostante alcuni fossero truccati con sostanze vegetali (per qualche macchia extra...), non sorsero mai problemi per il loro riconoscimento da parte degli allevatori, perchè ogni cucciolo fu tatuato con una macchiolina di tintura vegetale.
12. In nessun film sono stati addestrati tanti cuccioli insieme. In una scena, 15 cuccioli girano la testa e guardano tutti insieme contemporaneamente nella stessa direzione. (Come se non bastasse, un procione lavatore fu addestrato per mettere una noce nel tubo dell'autocarro di Gaspare e Orazio, con conseguente effetto eplosivo!)
13. Fu scelto di non dare ai cani "voce umana", ma di farli solo abbaiare, così com'è nella realtà. Questa scelta si rivelò ottimale. I cani sono sufficientemente comunicativi e straordinariamente espressivi.. senza aggiunta di parole!
14. Il regista Stephen Herek adottò uno dei cuccioli, a cui si era particolarmente legato (Come si può lavorare sei mesi circondato da 200 cuccioli di Dalmata e poi rassegnarsi a vivere senza vedere più quei musetti a pois?)
La grande Glenn Close nel ruolo di Crudelia De Mon
A parte gli splendidi cuccioli, Pongo e Peggy, un'altra star del cast spiccò per la sua bravura, l'attrice Glenn Close, già abituata a ruoli complessi e a personalità "ossessive". Tutti la ricorderanno nel film "Attrazione fatale" accanto a Micheal Douglas
A proposito dell'interpretazione del personaggio di Crudelia, la Close dichiarò che la vera gioia nell'interpretarla consisteva nel fatto che Crudelia è una personalità piena di "forza" ed è un personaggio "larger than life", cioè "più ampio della vita". "E' raro- dichiarò - avere la possibilità di interpretare caratteri di questa forza, a meno che non si interpreti Shakespeare." La Close rifiutò anche una controfigura per la scena di "La carica dei 102" (nel quale recitò anche Gérard Depardieu nel ruolo del pellicciaio francese Le Pelt...), in cui Crudelia finisce per essere rigirata in un impasto per dolci e catapultata infine in una torta gigante, mentre i cuccioli le spruzzano varie creme addosso. Spiegò così la sua scelta: "Volevo che i bambini vedessero che era la "vera" Crudelia ad essere punita in quel modo per aver pianificato tutto il male che voleva fare ai cuccioli"
Nel sequel "La carica dei 102 - Un nuovo colpo di coda" (per la reagia di Kevin Lima, 2000), la storia si concentra maggiormente su questo personaggio, che esce di prigione e sembra guarito dalla sua ossessione. Infatti si fa chiamare, più dolcemente, "Delia". Ma è una guarigione momentanea. La sua ossessione prorompe di nuovo: in un punto del film, Crudelia ha un'allucinazione e comincia a vedere tutta Londra (autobus, case, passanti, strade...) cosparsa di mecchie nere! La doppia personalità di Crudelia (in realtà, una è vera ed una è solo precariamente posticcia) fu vestita dal costumista Andy Powell, che riuscì a seguire perfettamente la Close nelle sue oscillazioni tra l'apparente riguadagnata normalità e la crudeltà più efferata. Con i suoi tailleur bianchi e neri, molto bon ton, che nascondono però sempre gli artiglia di un'ossessa, Delia non soffocherà la malvagia Crudelia che, di lì a poco, riemergerà più temibile che mai.
Nota: In "La carica dei 101" live action il ruolo di Rudy fu interpretato da Jeff Daniels e quello di Anita da Joely Richardson.
1 Gennaio 2005
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