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Rubrica: L'ABC... della Cinofilia
Cinofilia: "abc"
Da sempre il cane riveste una posizione determinante dal punto di vista sociale accanto all'essere umano...
Marco Ragatzu
Da sempre il cane riveste una posizione determinante dal punto di vista sociale accanto all'essere umano. Non è un caso che esso sia stato definito "l'amico dell'uomo", e l'uomo, nel corso dei secoli, lo ha plasmato secondo particolari e specifici fabbisogni, dando origine alle molteplici razze ben distinte oggi esistenti. Cinofilia, un termine che nel nostro Paese si traduce in poche lettere, che ne comprendono e riassumono l'ABC: ENCI.
L'Ente Nazionale della Cinofilia Italiana, (questo il significato delle quattro lettere), è quell'organismo che tutela e salvaguarda la selezione canina, ed è lo stesso che certifica l’appartenenza di ogni soggetto alle singole razze. Tutti noi conosciamo tale certificazione, indicata con il nome di “Pedigree”, quel documento cioè che riporta, oltre al nome del cane, la sua data di nascita, ed il suo codice identificativo (oggi esclusivamente il numero di microchip), anche la sua genealogia, ( i nomi dei genitori, nonni, bisnonni, e a seguire), ed i titoli eventualmente conseguiti, oltre che il nome dell’allevatore e del proprietario. Una sorta di “Carta di Identità” certificata. Le razze canine che noi troviamo oggi presenti in tutto il mondo, nascono per soddisfare gli scopi richiesti dall'uomo, tutte hanno cioè una utilità. I cani da pastore, da guardia, da difesa, coursing, da caccia nelle varie tipologie, da compagnia, tutte hanno avuto motivo di esistere in quanto utili all'essere umano che le ha create.
Ecco il compito del "cinofilo", colui cioè che in rispetto di quanto lavoro nell'arte dell'impegno di chi in precedenza ha dato vita e ha fissato le diverse razze, oggi si impegna nella conservazione e miglioramento di queste. Dall'allevatore all'utilizzatore, tutti contribuiscono al raggiungimento di questo nobile scopo. Ma domandiamoci, come e con quali strumenti si ha la possibilità di ottenere tali risultati. E' importante, per comprendere tutto ciò, entrare dentro questo specifico meccanismo, (che in apparenza può sembrare molto complesso), per aver chiari tutti gli aspetti che articolano il meraviglioso mondo della cinofilia. Quello che noi oggi vediamo nelle varietà delle razze canine non è nato a caso, ma bensì frutto di un impegnativo lavoro, per alcune molto antico nel tempo e per altre relativamente recente, che ha condotto ad ottenere quella diversità morfologica e comportamentale che risponde alle esigenze di ogni cinofilo. Tutto ha motivo di essere tale, e la globalità è caratterizzata da una sola parola: "utilità". E' facile comprendere che il levriere è caratterizzato da una sua particolare costruzione anatomica o morfologica, che gli consente di soddisfare il compito per il quale l'uomo lo ha creato: la forma della testa, del tronco, le angolazioni degli arti e le loro dimensioni, tutto è stato selezionato e perfezionato per correre. Stesso dicasi per il cane da pastore, o per quello da guardia, o per quello da caccia, o da compagnia, non è un caso per nessuno, ma tutti sono costruiti in uno specifico modo e posseggono una particolare psiche e caratteristiche intrinseche, in risposta all'utilità prevista. Se complicato è stato il lavoro iniziale, cercando di fissare dopo aver scelto le caratteristiche desiderate, altrettanto impegnativo è il compito del mantenimento di tutto ciò. Ecco entrare in campo il cinofilo, che, non più soltanto semplice utilizzatore, (lo è anche chi vive il cane da compagnia), contribuisce allo scopo di selezione. E' l'ENCI che mette a disposizione gli strumenti, e coordina il tutto, affinché tale opera di selezione zootecnica si mantenga nella giusta direzione.
2 Gennaio 2007