Rubrica: Pet Mind
Il gatto: il calore e l'accoppiamento. Il maschio è sempre pronto, ma il “quando” lo decide la femmina.
L'accopiamento dei gatti potrà sembrarci promiscuo e violento, ma risponde alle severe leggi della loro evoluzione
a cura di Micol Moracas
FotoGallery composta da 4 foto.Non sarà capitato a molti proprietari di assistere ad un accoppiamento fra un gatto ed una gatta, perché quelli che vivono nelle nostre case sono per lo più castrati e sterilizzate.
Ma qualcuno avrà forse potuto assistere al primo calore della femmina. I gatti raggiungono la maturità sessuale tra i 5 e gli 8 mesi. Tale età varia anche a seconda delle razze e delle ore di luce solare.
Nella gatta il calore è in genere preceduto da alcuni giorni di crescente nervosismo e dal desiderio di strofinarsi su vari oggetti o sulle vostre gambe, ma anche su altri gatti e cani. La gatta sarà probabilmente anche molto più desiderosa di carezze e ogni tanto si rotolerà in modo "bizzarro" per terra. Per segnalare la propria condizione e la propria disponibilità ai maschi lascerà tracce di urina ed emanerà un odore particolarissimo (dato dai “feromoni”, ormoni che il gatto rilascia grazie a delle speciali ghiandole). E' un odore che noi non possiamo avvertire, ma che per un gatto maschio è, invece, percepibilissimo e irresistibile. Quando è al culmine del calore, la gatta inizia ad emettere il suo tipico richiamo sessuale: un suono lamentoso, quasi straziante e assai riconoscibile, quando lo si abbia sentito anche una sola volta. Se provate a toccarle la base della coda, vedrete che la gatta si allungherà per terra, in posizione prona, e che sposterà la coda di lato, per dichiarare la propria disponibilità.
Il gatto è una specie “poliestrale stagionale”, questo vuol dire che va in calore più volte (da febbraio fino all’autunno) con degli intervalli. L’estro dura alcuni giorni, poi si ferma per un periodo (alcune settimane) e poi ricomincia.
L’accoppiamento con il maschio è molto rapido ed ha un che di brutale. Va detto che è la femmina a decidere quando debba avvenire. Lei si accoppia solo se si sente biologicamente pronta. Il maschio le lecca la parte retrostante le orecchie, la gatta si allunga, e fa sì che il maschio la annusi. Quando la penetra, il maschio la tiene per il collo, stringendoglielo con i denti. L’accoppiamento dura pochi secondi. Quando il maschio ritrae il pene, ricoperto di barbigli simili ad uncini, irrita l’interno della vagina, stimolando l’emissione di uova. La fecondazione avviene 24 ore dopo.Per la gatta, l'accoppiamento è doloroso, quindi il maschio, dopo averla coperta, si allontena per mettersi al sicuro da una sua -quasi certa- zampata.
Una caratteristica dei gatti è che la femmina non rilascia le uova subito, ma soltanto dopo ripetuti accoppiamenti, che le procurano una pioggia ormonale e, quindi, il rilascio delle uova. Bruce Fogle spiega così questo particolare funzionamento del gatto:
“Se paragonato ad altri mammiferi, il gatto risulta incredibilmente promiscuo, ma nel suo comportamento sussiste una corretta logica biologica. La femmina è un’ovulatrice indotta - non libera le uova dalle ovaie fino a quando non si è accoppiata. Nelle specie che vivono in gruppo – come gli esseri umani, i cani ed il bestiame – le femmine non devono tenere da parte le uova perché i maschi sono sempre presenti. I gatti, invece, si sono evoluti come cacciatori solitari. Quando una femmina raggiunge il periodo di estro, quindi, può darsi che non vi siano maschi nelle vicinanze. Conservare le uova fino al momento opportuno è pertanto una scelta logica per un comportamento indipendente.”
I gatti maschi, del resto, sono sempre pronti ad accoppiarsi.
Essendo un animale territoriale, il maschio segnala la sua presenza alla femmina con spruzzi di urina e, dal canto suo, avverte e segue quelli della femmina. Poiché i segnali odorosi della femmina sono stati colti anche dagli altri maschi, il dominante acquisisce la priorità con la forza. Protezione e dominanza del territorio e possesso della femmina sono praticamente le due uniche cause degli scontri violenti fra gatti. Tutti avremo sentito, soprattutto in primavera, delle urla quasi “demoniache” provenire dalla strada: bene, quelli sono gatti maschi che ingaggiano lotte furibonde per una femmina. Ma, dopo l’accoppiamento del gatto dominante e vincitore, anche gli altri gatti possono “accedere” alla femmina. La paternità dei cuccioli, in ambienti dove ci siano più maschi, è perciò difficile da stabilire. In assenza di test del DNA, diremmo… impossibile!
20 Febbraio 2009