L' Abbaio
L'indifferenza è l'arma migliore!
pubblicato
Martedì ,
28 Aprile 2009 alle ore
17:24 in
Problem solving
a cura di Michele Caricato
Pur essendo un comportamento naturalissimo per il cane, espressione dei suoi “sentimenti” o comunicazione con il
branco, l’eccesso
di utilizzo di tale “strumento” provoca spesso serissimi problemi di serenità
(a noi) o di relazione (con i vicini).
La
selezione di alcuni razze tendente ad avere cani sempre più attivi nel loro
lavoro, lo stress e qualche nostro errore possono portare questo problema a
livelli insopportabili.
Anche
qui vale il principio del “rinforzo involontario” che noi effettuiamo
quando, in qualche modo, rispondiamo all’abbaio del cane con una
qualsiasi attenzione (compreso lo sgridare o il punire). L’obiettivo principale
del cane che abbaia infatti è proprio questo: attirare la nostra attenzione, se
non la ottiene vuol dire che l’abbaio non funziona ed è quindi inutile.
Questo “schema” funziona molto bene
come prevenzione o alla comparsa del problema ma non è molto pratico per la
risoluzione dell’abbaio
cronico.
Se
il cane vive in casa, abbiamo un controllo più diretto, e una correzione
potrebbe essere sufficiente. Per il cane che abbaia fuori in giardino il metodo
più veloce è quello del collare antiabbaio: troviamo in commercio diversi
modelli ma quello che consiglio è alla “citronella” che funziona
spruzzando un liquido a base di questa sostanza ogni volta che il cane abbaia.
Risolvere
il problema pratico però non è sufficiente quando alla base dell’abbaio vi è
una situazione di stress. L’analisi delle cause dello stesso potranno aiutare
il nostro amico ad avere una vita più serena.
Asia, un pastore
tedesco di 8 mesi aveva raggiunto oramai dei livelli di abbaio isterico che non
facevano presagire nulla di buono per i proprietari disperati al pensiero di
una tale convivenza. Il cane conduceva una vita abbastanza normale anche se, avendo
a disposizione un giardino molto grande, non c’era mai stata la necessità di
portarlo fuori per le sue passeggiate. Ad un primo esame il problema fu
individuato nel fatto che il lato del giardino che dava sulla strada era molto
lungo e Asia si vedeva costretta a molti straordinari per sorvegliare tutto il
territorio. Data la sua età questo carico eccessivo di lavoro l’aveva portata
ad un’ iperattività che ben presto si trasformò in puro stress.
Per
prima cosa feci approntare al proprietario un comodo recinto nella parte
posteriore del giardino dove il cane, per i primi tempi, ricevette i suoi pasti
rimanendo comunque libera di entrare ed uscire a suo piacimento. Degli esercizi
giornalieri di educazione di base e qualche uscita per scoprire quello che il
mondo aveva da offrire completarono il programma di rieducazione.
Dopo
un mese Asia cominciò ad essere chiusa nel suo recinto per periodi sempre più
lunghi rimanendo libera solo in presenza dei proprietari che ricevettero il
consiglio, quando fosse stato possibile, di lasciare aperto il cancello
principale in modo che, in assenza di una barriera, il cane si sentisse meno
protetto e quindi più attento a “sfidare” con l’abbaio eventuali passanti.
Questo metodo portò una veloce diminuzione degli episodi di abbaio prolungati
grazie anche alla giovane età (e quindi relativa insicurezza) del cane.