L' Obedience
pubblicato
Martedì ,
28 Aprile 2009 alle ore
16:43 in
Le attività con il cane
a cura di Michele Caricato
Se ci siamo appassionati a lavorare col nostro amico
in educazione di base, ecco il naturale continuo della nostra attività,
con un incremento graduale delle difficoltà e l’aggiunta di esercizi sempre più
impegnativi, possiamo cimentarci in una
disciplina cinofila che necessita un' immensa passione, pazienza e costanza,
come tutte, direte voi!
Se diamo un occhiata veloce agli esercizi di classe “Elite” , ci rendiamo subito conto che per arrivare ai livelli di precisione nell’esecuzione
richiesti sono necessari anni di lavoro.
Il primo esercizio è SEDUTI IN GRUPPO durante il quale il nostro beniamino, in compagnia
di altri cani sistemati tutti a tre metri di distanza l’uno dall’altro ci
attenderà con immensa pazienza, nella posizione di seduto appunto, mentre noi e
gli altri conduttori saremo accompagnati fuori dal campo di gara e nascosti
alla vista dei cani; tutto questo per due minuti, trascorsi i quali potremo
raggiungere il nostro amico sperando che nel frattempo lui non abbia deciso di
venirci a cercare, piuttosto che attenderci comodamente sdraiato o fatto altri
movimenti dalla posizione di base.
La difficoltà vera e propria dell’esercizio
non è tanto il fatto che il cane non si muova per tutto il tempo della nostra
assenza, ma che lo faccia senza mostrare segni di stress (per esempio annusare
per terra o muovere le zampe).
L’esercizio numero due, TERRA IN GRUPPO,
è simile al primo con la differenza che il cane viene lasciato in posizione di
“terra”, l’attesa è di quattro minuti e, dulcis in fundo, un simpatico signore
(lo stuard) proverà a distrarre lievemente i cani passeggiando tra di loro.
Naturalmente nelle classi inferiori questi due
esercizi sono resi molto più semplici prevedendo la presenza del conduttore a
vista del cane oppure l’esecuzione senza altri cani accanto o disturbi.
Fino ad ora siamo stati fermi, adesso si
comincia a camminare con la CONDOTTA SENZA GUINZAGLIO durante la quale la
nostra bella coppia passeggerà, dapprima ad andatura normale poi lenta e poi
veloce, non perdendo mai la posizione richiesta con il cane che segue il
conduttore stando alla sua sinistra con la testa o la spalla all’altezza del
nostro ginocchio.
Oltre ai cambi di velocità ci saranno diversi cambi di
direzione e soste con il cane che dovrà seguire in maniera più naturale
possibile e senza essere stimolato.
La condotta è protagonista, anche se in misura
ridotta, pure nell’esercizio successivo, il RESTA IN PIEDI, SEDUTO E TERRA
DURANTE LA MARCIA.
Il percorso è un quadrato di otto metri per lato, come sopra
il cane segue il conduttore bloccandosi, ad un suo comando, nella posizione in
piedi prima, ad un successivo giro seduto e per ultimo terra mentre il
proprietario continua a seguire il percorso da solo, recuperando il cane dopo
aver effettuato tutto il giro del quadrato.
La difficoltà dell’esercizio sta
nel fatto che il cane deve bloccarsi immediatamente al nostro comando senza che
noi ci fermiamo unendo alla velocità di esecuzione anche una forte precisione
visto che deve velocemente capire qual è la posizione nella quale fermarsi
Il RICHIAMO CON FERMATE, ci fa capire
chiaramente come complicare un esercizio di per se abbastanza semplice per
aumentare la difficoltà di esecuzione. In un richiamo “tradizionale” il cane
viene lasciato in resta (in questo caso a terra) e dopo che il conduttore si è
allontanato (25 metri) richiama il cane e viene da questi raggiunto velocemente
nella posizione “di fronte” o “al piede”. La variante in questo esercizio è che
quando il nostro amico (in corsa) giunge a un terzo del percorso gli si
comanderà di fermarsi (in piedi); dopo il successivo richiamo, arrivato a due
terzi del percorso lo si bloccherà in posizione “terra” e finalmente, dopo un
altro ordine, gli permetteremo di raggiungerci. Per eseguire dei comandi in
corsa la precisione degli esercizi deve essere assoluta e la loro conoscenza
perfetta.
L’INVIO IN AVANTI è da molti considerato
l’esercizio più complesso dell’obedience. In classe 3 il cane deve raggiungere,
dopo il nostro comando, un cono posto a dieci metri dal punto di partenza
fermandosi in attesa del successivo invio questa volta al centro di un quadrato
(3 metri x 3) delimitato da quattro coni. Lo raggiungeremo dopo che avrà
assunto la posizione di “terra” che dovrà mantenere anche quando noi torneremo
verso il punto di partenza richiamandolo solo qualche metro prima di arrivare.
Vedere eseguire perfettamente questo
genere di esercizi è veramente entusiasmante ma, data la loro difficoltà, la
perfezione è molto dura da raggiungere. Soprattutto nelle classi iniziali non è
raro vedere cani che decidono di mettersi a giocare con uno dei coni sparsi sul
campo di gara o di ignorare ogni più elementare comando per trasformare
l’esercizio in quello che al momento gli sembra più divertente fare.
In effetti lo spirito dell’obedience
sarebbe proprio questo: divertirsi. E allora come riuscire a combinare delle
esecuzioni così tecnicamente precise con un sano e divertente gioco? Il
segreto, come al solito, sta nel nostro atteggiamento. Un eccesso di
aspettative e la fretta di raggiungere dei risultati non possono che
trasformare gli esercizi in un gravoso compito. Il piacere di lavorare col
nostro cane e la voglia di “costruire”
qualcosa assieme sono gli unici motivi che ci possono animare e far raggiungere
risultati di alto livello.
A seguire si cambia genere di lavoro; il
riporto non poteva essere reso più macchinoso: in effetti vengono posizionati
tre riportelli di legno, uno centrale, uno cinque metri a destra e uno stessa
distanza a sinistra. Solo dopo indicazione del giudice il conduttore potrà
indicare al cane quale riportello recuperare (destra o sinistra perchè quello
centrale sarebbe troppo semplice) e riportare velocemente.
Un’altro riporto è richiesto
nell’esercizio successivo ma il materiale è metallico (quindi non molto
gradevole per il cane) e il nostro amico dovrà prenderlo dopo aver effettuato
il salto di un ostacolo e riportarlo al conduttore sempre dopo il superamento
del salto.
Se tutto questo ci sembrava complesso,
passiamo all’esercizio della ricerca. Un piccolo legnetto viene manipolato (per
impregnarlo di odore) dal conduttore e poi posizionato insieme ad altri oggetti
simili. Il cane deve cercare, prendere e riportare solo quello con l’odore del
padrone.
Le posizioni a distanza sono l’ultimo esercizio e prevedono che il cane
esegua degli ordini (seduto, in piedi e terra) con il conduttore ad una ventina
di metri da lui.